di Francesco Orsini
Gli
antichi egizi, fin quando l'Alto ed il
Basso Egitto non furono uniti, svilupparono
dei culti locali nei quali adoravano divinità ben
precise.
Essi
erano comunque già dediti
alla venerazione verso
gli animali, culti
probabilmente risalenti a quando le popolazioni da nomadi divennero
sedentarie.
Basti pensare che inizialmente le divinità
stesse avevano caratteristiche zoomorfe, per poi assumere lentamente
sembianze antropomorfe, le quali continuarono a conservare tratti animali. Gli animali assunsero quindi il ruolo di ipostasi (rappresentazioni) delle divinità
stesse.
Peculiarità della
religione egizia è che questa era politeistica, essendo dotata di un pantheon comprendente numerose divinità che ruotavano intorno alla figura del dio Sole,
quest'ultimo sempre al centro di una venerazione particolare.
Il disco solare fu infatti protagonista di un
singolare episodio di eresia monoteistica avvenuto durante il Nuovo
Regno ad opera del faraone Akhenaton, il quale rese obbligatorio il
culto di Aton (il disco solare), eliminando di fatto il politeismo imperante sino a quel momento.
Questa nuova religione ebbe però breve vita, in quanto il figlio di
Akhenaton, il famoso Tutankhamon, restaurò subito l'antico culto quando salì al governo.
Secondo alcuni, sarebbe inopportuno parlare di
politeismo nell'antico Egitto, in quanto le divinità potrebbero
rappresentare le differenti caratteristiche di una stessa entità,
quindi una divinità principale che le include tutte.
Ritornando
sulla questione dei culti locali, è conseguente che gli antichi
egizi idearono
teorie diverse riguardo l'origine dell'universo e quella degli stessi
dei.
Le
elaborazioni dottrinali
delle differenti cosmogonie
e divinità presero
luogo nelle città di Eliopoli, Ermopoli, Tebe e Menfi.
La
cosmogonia eliopolitana, nota attraverso i Testi
delle Piramidi, considerava
Atum il
dio creatore dell'universo, dal quale vennero a crearsi Shu,
Tefnut,
Geb,
Nut, Osiride, Iside, Seth e
Nefti, dai
quali si generò l'umanità.
L'insieme di queste divinità formava
la grande Enneade
(gruppo di nove dei)
eliopolitana.
La
cosmogonia menfita
ci è giunta attraverso
una stele dell'VIII
sec. a.C., chiamata
"Pietra di Shabaka".
Secondo la dottrina di Menfi, sarebbe
stato Ptah a creare il mondo ed a insegnare
agli uomini l'agricoltura e l'artigianato.
La
cosmogonia tebana, invece,
si
basava su quella della
città di Ermopoli,
che narrava di una collina di fango
(personificata dal dio
Tatenen) che, emersa
dalle acque primordiali
(il Nu), avrebbe dato origine ad otto
divinità
primordiali, quattro maschili e quattro femminili. Queste otto
divinità formarono l'Ogdoade
(gruppo di otto dei)
ermopolitana, da cui il nome di Ermopoli, che significa città degli
otto. Questa teoria fu
modificata a Tebe
dove il dio creatore venne sostituito da
Amon che, deponendo un uovo, avrebbe creato il tutto.
Segue una breve descrizione delle principali
divinità egizie.
Ptah,
secondo
la teologia menfita,
era
il
dio creatore dell'universo. Nella pietra
di Shabaka è scritto che egli creò l'universo con il suo
pensiero e la sua parola. Da alcune fonti è anche ritenuto la
personificazione della materia da
cui tutto ebbe origine
(Tatenen)
che emerse dal Nu,
un
oceano primordiale esistente
già prima
della
creazione del
mondo.
Infatti,
successivamente fu assimilato ad essa come unica entità:
Ptah-Tatenen. Egli era considerato il protettore degli architetti, degli artigiani, degli scultori, dei carpentieri e dei fabbri. Nell'iconografia era raffigurato come un uomo mummificato
dalla lunga
barba, che teneva fra le mani uno scettro composito con l’ankh
(simbolo della vita), l’uas
come bastone del potere, e il djed
(simbolo della stabilità). Spesso indossava
una calotta di pelle sul
capo.
Atum
era
considerato il demiurgo secondo
la dottrina di Eliopoli.
Nell'iconografia la
divinità era
raffigurata
come un uomo seduto
al
trono
(a
volte in piedi),
che indossava la doppia
corona
simbolo dell'Alto
Egitto
e del Basso
Egitto.
Occasionalmente
era presentato nella sembianze di una mangusta, di una lucertola, di un serpente o di
un toro. Secondo
i miti della creazione di Eliopoli, Atum nacque dalle acque
del Nu. Atum, sputando diede vita a Shu (l'aria) e
Tefnut (l'umido), i quali generarono Geb (la terra) e
Nut (il cielo). Da Geb e Nut nacquero Osiride,
Iside, Nefti e Seth. Il
mito racconta che Shu divise Geb e Nut, spingendo il primo verso il basso ed il secondo verso l'alto, separando così i cieli dalla terra. Nell'Antico
Regno Atum
fu associato
a
Ra
nella forma sincretica di Atum-Ra,
assumendo la
personificazione del sole al tramonto, contrapposto a Khepri
(il dio scarabeo che
rappresentava il sole al
mattino).
Ra
era il dio sole, sposo di Hator e padre di Bastet. Nato anch'egli
dalle acque primordiali del Nu, creò l'umanità dalle sue lacrime.
Era rappresentato simbolicamente con un occhio (l'occhio di Ra).
Durante il Medio Regno fu unito a Amon con il nome di Amon-Ra,
divenendo la più importante figura del pantheon egizio. Ad
Eliopoli, la capitale del suo culto, era invece adorato come
Atum-Ra (il sole al tramonto). Il
culto di Ra ebbe probabilmente una larga diffusione a partire dal
faraone Snefru, primo faraone della IV dinastia. Infatti, da Snefru
in poi tutti i sovrani assunsero il titolo di Figlio di Ra, titolo
che entrò a far parte dei cinque nomi tradizionali del Faraone
(Horus, Le due signore, Horus d'oro e Colui che regna sul giunco e
sull'ape). Egli
restò
per secoli il dio principale
degli antichi egizi, tranne
durante la riforma monoteista
di Akhenaton
che impose
l'esclusiva adorazione del
disco solare Aton.
Amon |
Amon
(il
nascosto
o l'invisibile)
nella
teologia
di
Ermopoli
era
solitamente raffigurato come un uomo con il capo coperto da una
corona
con due lunghe piume, come
un'oca
(secondo il mito, egli
avrebbe
deposto l'uovo primordiale da cui si sarebbe generata la vita) o
come
un ariete
con il disco solare tra le corna ricurve. Amon era il creatore di
tutte le cose e regolava il tempo e le stagioni, controllando
i venti e le nubi. I
suoi
santuari maggiori erano
situati
a Karnak ed a Luxor, ove si svolgeva l'annuale processione della
statua del dio nella Festa della valle. Da
dio della guerra e protettore del faraone, a partire dalla XVIII
dinastia fu unito
a Ra, sotto il nome di Amon-Ra.
Hathor
(il suo nome significa casa di Horus) era una divinità
antichissima raffigurata come una donna dalle corna bovine che
racchiudevano un disco solare o come una giovenca, in quanto era dea
dell'abbondanza. Era
colei che al tramonto prendeva Atum con sé per restituirlo al
sorgere del sole come Khepri. Era
la dea dell'amore e
della fecondità.
Nonostante
fosse
dea della vita era anche protrettrice
dei morti, aiutando
sovente
Osiride
ad accogliere
i defunti nel Duat. Era
anche
dea
delle sorgenti del Nilo
e responsabile delle inondazioni, oltreché patrona
delle arti,
della musica
e del canto (molte
donne rivestivano il ruolo di "cantatrici di Hathor"
durante le feste religiose).
Hathor
era onorata
solennemente a Dendera nelle come
Signora
del sicomoro
del sud
(essendo dea della fecondità abitava anche gli alberi).
Osiride,
Dio del
Duat (gli Inferi) e della
fertilità, era figlio di Nut
e Geb e
padre di Horus
(generato da sua sorella Iside).
Era originario di
Busiris e fu sepolto nella città di Abido, centro del suo culto
celebrato con solenni riti e processioni, dove la statua della
divinità veniva trasportato a bordo della neshmet (battello
usato durante i riti religiosi e funebri). Essendo
il dio dell'agricoltura, in quanto aveva insegnato agli uomini come
coltivare la terra, veniva festeggiato nel khoiak, il mese
della semina. Nel
Duat
Osiride
prendeva
parte alla cerimonia della psicostasia, quando il
peso
del cuore
del defunto sul piatto di una bilancia veniva equiparato con il peso
di una piuma (la piuma di Maat, ovvero della verità) posata sull'altro piatto. Se
il cuore pesava più della piuma a causa dei peccati commessi, il
defunto veniva dato in pasto ad Ammit
(colei
che divora
il defunto,
una chimera dalla
testa di coccodrillo e dal corpo di ippopotamo e leone)
e
condannato all'oblio. Se invece il cuore pesava quanto la piuma, il
defunto
poteva
accedere ai campi
di Aaru
(campi
di giunchi). La
figura di Osiride è legata al famoso mito della sua morte. Si narra
che egli fu vittima di una cospirazione da parte di suo fratello
Seth, invidioso del fatto che gli uomini amassero così tanto suo
fratello. Seth
costruì un prezioso sarcofago che promise di regalare a chiunque fosse riuscito ad entrarci alla perfezione. Appena Osiride entrò nel
sarcofago, fu prontamente sigillato dentro e poi
gettato nella bocca Tanitica del Nilo (uno dei sette rami in cui si divideva
il fiume), affinché finisse in mare aperto. Il
sarcofago discese il fiume per poi arenarsi a Biblo, dove fu
inglobato in un'acacia. L'albero fu poi tagliato per ricavare una
colonna per il palazzo del re di Biblo. Nella
disperata ricerca del suo sposo, Iside giunse a Biblo dove, sotto le
sembianze da comune mortale, riuscì a guadagnarsi la fiducia della
regina ed a divenire nutrice del principe. Fu così che riuscì ad ottenere la colonna di acacia dalla quale recuperò il sarcofago. Iside tentò poi di richiamare in vita il suo sposo e, trasformatasi in falco, agitò le ali sul cadavere per ridargli la vita, con il solo esito di restare fecondata. Nascose quindi il corpo del marito a Buto, presso le paludi del Delta del Nilo, partorendo Horus poco dopo. Un giorno Seth, impegnato in una battuta di caccia notturna, trovò casualmente il corpo del fratello.
Furente, tagliò il cadavere di Osiride a pezzi che poi disperse per
l'Egitto. Iside
vagò allora insieme alla sorella Nefti in cerca delle parti del
corpo, fin quando non le ritrovò tutte (ad eccezione del
fallo mangiato da un pesce gatto). Grazie
all'aiuto della sorella Nefti, Iside riportò Osiride in vita
utilizzando i suoi poteri magici. Anche se nuovamente in vita,
Osiride non potè continuare a vivere sulla terra e divenne così il re
dell'oltretomba. Horus,
divenuto adulto, decise di vendicare la morte del padre.
Affrontò suo zio Seth in una battaglia che durò tre giorni e tre
notti, nella quale Horus mutilò l'avversario che, trasformatosi in
un maiale nero, inghiottì l'occhio sinistro del figlio di Osiride. La
luna cessò quindi di splendere (l'occhio sinistro di Horus
simboleggiava la luna) e la battaglia continuò a durare
all'infinito. Finalmente intervenne Thot che guarì Seth,
ordinandogli al contempo di restituire l'occhio ad Horus. La
luna comparve di nuovo, mentre un tribunale presieduto da Toth
processò i due avversari. Il
divino tribunale affidò ad Horus il basso Egitto, mentre a Seth
l'Alto Egitto. Altre
versioni sostengono che le due
divinità si riconciliarono, a
simboleggiare l'unione fra Alto e Basso Egitto.
Iside |
Iside,
dea della maternità, della fertilità e della magia, era
solitamente raffigurata come una donna dalla lunga tunica, recante
sul capo il simbolo del trono, mentre reggeva in mano l'ankh (simbolo di vita) e l'uadj (simbolo di forza). In
associazione con Hathor, fu raffigurata con delle corna bovine che
racchiudevano il sole. In un'altra iconografia, spesso dipinta sui sarcofagi, veniva spesso
rappresentata come una donna dalle ali di falco che si apprestava a
prendere l’anima del defunto tra le ali per condurla a nuova vita. Iside
era figlia di
Nut e
Geb,
sorella di Nefti,
Seth ed
Osiride,
nonché sposa di quest'ultimo, dal quale
ebbe in figlio Horus. Oltre
ad iniziare gli uomini all'arte
dell'agricoltura, istituì il rito del matrimonio ed insegnò alle
donne le arti domestiche. Era
associata alla magia e all'oltretomba in quanto fu in grado di
riportare in vita il marito Osiride, dopo
averne assemblate
le parti del corpo smembrate. Iside
diventò
una delle divinità più famose di tutto il bacino
mediterraneo dall'età tolemaica in poi. Infatti, il suo culto
misterico legato al mondo dei morti si diffuse in tutto il mondo
ellenistico fino a prendere piede anche nell'Impero Romano, dove fu
assimilato a quello delle divinità latine Cibele, Demetra e Cerere.
Il suo culto decadde con
l'avvento del Cristianesimo.
Thot
era il dio della sapienza, della scrittura, della magia e delle
scienze in generale.
Era
rappresentato nelle sembianze di un ibis o più raramente di
babbuino.
Thot |
In
quanto inventore della scrittura e protettore degli scribi, rivestì
la carica di segretario e consigliere di Ra.
Benché
fosse originario della città di Damanhur, egli fu
maggiormente adorato ad Ermopoli, dove fu considerato
una delle divinità creatrici del mondo.
maggiormente adorato ad Ermopoli, dove fu considerato
una delle divinità creatrici del mondo.
Come
dio fu associato alla luna, in quanto egli, come i cicli
lunari,
scandiva gran parte degli eventi religiosi e civili dell'antico Egitto.
scandiva gran parte degli eventi religiosi e civili dell'antico Egitto.
La controparte
femminile di Thot era Seshat che con lui condivideva
il compito di scrivere i nomi e le imprese dei sovrani defunti
sulle foglie dell'albero ished.
il compito di scrivere i nomi e le imprese dei sovrani defunti
sulle foglie dell'albero ished.
In aggiunta,
Toth prendeva parte
alla
cerimonia
della psicostasia, annotando il peso del cuore del defunto.
della psicostasia, annotando il peso del cuore del defunto.
Seth |
Seth
di Ombos (la città dove ebbe origine il suo culto) era il dio del
caos e signore del deserto e delle tempeste, adorato da coloro che
viaggiavano nei deserti. Era inoltre dio della guerra e la maggiore
divinità adorata dagli Hyksos (i sei sovrani stranieri della XV
dinastia).
Infatti,
durante il periodo hyksos egli fu data molta importanza al suo culto, venendo egli associato al dio hurrita della tempesta Teshub. Quando il potere degli Hyksos cessò, la figura di Seth restò associata a quella di un dio adorato dai nemici, assumendo i connotati di divinità malvagia.
Seth
era figlio di Geb e Nut, fratello di Osiride,
Iside e Nefti, nonché sposo di quest'ultima.
Era
raffigurato come un uomo dalla testa di un animale non definito,
identificato per semplicità come animale di Seth. L'animale
ricordava uno sciacallo o una volpe del deserto, anche se alcuni
hanno azzardato che potesse essere un tapiro o una giraffa. Invidioso
nei confronti del fratello, organizzò una congiura contro Osiride
che fu poi vendicato dal figlio Horus. In
origine Seth, avente
funzione di benevola divinità dei morti,
era considerato una
delle più importanti divinità dell'Alto Egitto durante il Periodo
Predinastico. La sua importanza diminuì quando l'Alto e il Basso
Egitto furono unificati e Horus
divenne il
dio principale.
Horus |
Horus
era il dio del cielo dall'aspetto di un falco. I suoi occhi simboleggiavano la luna (il
sinistro) ed il sole (il destro). I
Testi delle piramidi raccontano che egli nacque dal rapporto
tra Osiride (ridotto in stato vegetativo dopo essere stato
ricomposto) con Iside, la quale lo nascose subito nelle paludi presso
Buto per proteggerlo da Seth. Divenuto adulto, Horus affrontò Seth
in una violentissima battaglia atta a vendicare il padre.
Il
culto di Horus era molto diffuso nel periodo predinastico nell'Alto
Egitto e, quando Basso ed Alto Egitto furono
unificati, divenne la
divinità principale e simbolo unificatore dei due territori.
Bast era raffigurata come una donna dalla testa di gatto o semplicemente una gatta. Centro del suo culto era la città di Bubasti dove, secondo Erodoto, si svolgevano dei festeggiamenti periodici in onore della dea, comprendenti processioni di barche sacre lungo il Nilo e feste in suo onore caratterizzate da balli, canti, musiche e largo uso di vino.
Bast
era la figlia di Ra, nonché uno dei suoi occhi, (gli occhi di Ra
erano le controparti femminili della divinità, inviate sulla Terra a scopo punitivo).
Bast |
In occasione della loro morte,
ai felini fu estesa la pratica della mummificazione. Sono stati
numerosi, infatti, i ritrovamenti di gatti mummificati nei pressi di
Bubaste. Frammenti di essi spesso erano venduti ai pellegrini come amuleti.
Anubi
era la divinità sciacallo che proteggeva le necropoli ed il mondo
dei mort. Venerato dapprima come
dio dell'Oltretomba, fu
successivamente sostituito da Osiride,
acquisendo quindi
i titoli di protettore degli
imbalsamatori (ebbe
l'importante ruolo di mummificare Osiride, considerato la prima mummia) e protettore
della necropoli.
Gli
imbalsamatori erano suoi sacerdoti ed usavano personificare la
divinità mentre officiavano i riti funebri, indossando una maschera
del dio.
Nei culti
primitivi Anubi era raffigurato come un cane con grandi orecchie e
lunga coda, ma a partire dal Nuovo Regno assuns l'aspetto di un uomo
dalla testa di sciacallo nero (anche se alcuni sostengono sia un
cane), un animale che si nutre di carogne e quindi strettamente connesso alla
morte.
Anubi |
Secondo
i Testi delle piramidi Anubi era il quarto figlio di Ra
generato con la dea Hesat (Hathor nelle sembianze di vacca sacra).
La
sua origine è in realtà molto confusa, in quanto alcune fonti lo
indicavano anche come frutto di un rapporto tra Osiride e Nefti
oppure figlio della coppia Nefti-Seth.
Il
suo culto veniva celebrato a Khasa, che in epoca ellenistica venne
chiamata Cinopoli, ossia “città dei cani”.
Figura
chiave della psicostasia,
aveva il compito di accompagnare il Ba
(lo spirito)
del defunto davanti al tribunale supremo degli dei, illuminando il
suo cammino con
la Luna
poggiata nel palmo della mano. Era colui che
pesava il cuore del defunto sulla bilancia, mentre Thot ne registrava il
peso.
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